Le parole che non ti ho detto: la lezione dell’autostima.
Ti parlerò d’amore, perché è la sola cosa che hai veramente a cuore e nel cuore, la sola vera follia che ti abita. Tu vali, figlia di Venere, maestra dell’Ars Amandi, anche se nessuno ti dice ancora ti amo, e anche se colui da cui più vorresti sentirlo dire ha lo sguardo altrove, vede altri orizzonti che non ti contemplano.
Risveglia la Dea che è in te. Rendi manifeste le sue qualità di generosità, armonia, bellezza. Infiamma la tua volontà sino a prendere coscienza che è questo stesso contatto con la divinità il tuo percorso, e la frenesia creativa che scatena il tuo bisogno d’amore, è essa stessa salvezza.
Qui, in questo tangibile dove solo il viaggio è la meta, avrai soddisfazione proprio quando perderai bisogno e attaccamento. Sei triste in questi giorni. Smarrito un equilibrio già tanto instabile, con fatica cerchi di mantenere il centro. Venere stessa sembra averti abbandonato, dal lontano segno dell’Ariete non si cura di te. Amore parla un’altra lingua, e un po’ tutti i pianeti veloci, in questa Babele astrale che ti vede impreparata.
Urano e Plutone scuotano le fondamenta, dandoti un senso di precarietà indicibile. La Chiesa innanzi a te sembra cadere a pezzi. E Giove, il tanto atteso Giove, portatore di fortuna, abbondanza, e felicità? Ti sta calando nel profondo inconscio, abitato dalla Dea, per farti tornare a galla con il cuore e l’autostima espansi. Le cose dell’amore sono in rapporto con questa parte di te. Se sani l’autostima, hai guarito la tua vita.