“Gli Angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore” (H. Heine). Quando un Cancro lo chiama nevrosi, paradosso malato, quando il Cancro sostiene che l’affetto non è affetto, né amore, né amicizia ma una vera malattia psicotica, allora la colpa non è di Amore, né del tempo passato, né delle tue trasfigurazioni oniriche, né tantomeno da uno scollamento dalla realtà o da un’arte manipolatoria atta a conquistare posizioni di potere. La colpa, se di colpa può trattarsi, è di un’infausta e cattiva opposizione Marte/Plutone, della quadratura di Urano, Giove, Sole e Mercurio, di un Cielo spietato che sta rendendo in questo momento il segno più sensibile, dolce, amorevole, gentile e comprensivo dello zodiaco una serial lover anaffettivo. Forse l’astrologo esagera, e avrà le sue ragioni che la ragione non conosce. Certo è che Giove non mantiene le promesse professionali, e questo ti esaspera. L’energia solare venuta meno ti sfianca fisicamente. Tutto in queste ore è più lento e faticoso, gli ostacoli si susseguono l’un l’altro e non danno requie. Mercurio in quadratura ti costringe a parlare troppo, a dover spendere il triplo del tempo per farti comprendere, e spesso ti sottrae persino il desiderio di avere l’altrui comprensione. Lì dove il terreno è arido e non dà frutti, non hai più il desiderio di seminare. Non ti resta che Venere, in amorevole trigono sino al 18. Già, povera Venere, sempre lì, sempre tua, fedele donna/madre divenuta raccoglitore inerme di tutta la tua insofferenza. Gettati tra le braccia del suo amore incommensurabile. Sii gentile.