“Noi camminiamo attraverso noi stessi, incontrando ladroni, spettri, giganti, vecchi, giovani, mogli, vedove, fratelli adulterini. Ma sempre incontrando noi stessi” (J. Joyce, Ulisse). Questo principio, fondamenta del percorso magico/alchemico, secondo cui la realtà altro non è che un infinito gioco di specchi che riproducono i vari aspetti del nostro Sé, è valido per il Cancro più che per altri. Egli è fatto di acqua che sfugge a qualsiasi definizione, prende la forma del contenitore che la ospita, segue gli strani umori dell’Io interiore. Impossibile capire un Cancro, metterne a fuoco le variopinte sfumature delle sue infinite personalità se lui sceglie di porre muri al suo mondo interiore. Nel profondo inconscio cancerino, si riproducono tutte le immagini archetipali. Lì lui si apparta, sembra autoreferenziale. Amare, soffrire, sentirsi libero per un Cancro non è altro che un viaggio alla ricerca del Sé. Dopo un periodo ombroso, ora il grafico dei tuoi transiti è in risalita. Sole e Mercurio in trigono non possono molto contro l’opposizione Plutone/Marte e le sue paranoie, ma rendono l’ambiente astrale più confortevole, e donano maggiore equilibrio. Il corpo riprende energia e coraggio, la capacità di comunicazione torna all’antico splendore, efficiente ed evocativa. Sei di nuovo in grado di comunicare al di là delle parole. All’amore (e alle sue varie sfumature e declinazioni, anche affettive ma non per queste meno importanti), pensaci il 31, con la bella Luna nuova in trigono dallo Scorpione, congiunta al Sole e a Mercurio. È una fontana magica che produce incantesimi se ti saprai accostare senza paura. Non chiuderti, non alzare muri, poiché al di fuori di essi rischi di lasciare il meglio dell’esperienza terrena. “C’è tutta una vita in un’ora d’amore” (H. de Balzac).